
La paura e le fobie
La paura è una delle emozioni primarie dell’essere umano, insieme a gioia, tristezza, disgusto e sorpresa. Così come le altre emozioni, è utile alla sopravvivenza, in quanto permette di riconoscere i segnali di pericolo e di minaccia e quindi predispone all’azione di attacco o fuga.
Pensiamo ai nostri antenati, a quanto fosse utile tale emozione, per far fronte agli attacchi dei predatori durante la caccia e per difendersi, o fuggire dagli attacchi degli invasori.
Oggi i segnali di pericolo, ai quali far fronte nel quotidiano, non riguardano più principalmente la sopravvivenza e l’incolumità della persona, ma piuttosto le scelte di vita, i cambiamenti, il lavoro, le relazioni, il sostentamento economico..
Tuttavia la risposta alla paura (i pensieri, le sensazioni corporee e il comportamento), rimane la stessa, mantenendo il suo carattere adattivo.
Quando invece la paura diventa eccessiva, causa nel soggetto un importante disagio.
Può in alcune situazioni associarsi all’ansia, ciò che la differenzia da quest’ultima è la percezione del pericolo.
La paura infatti è una risposta emotiva di fronte ad una “minaccia imminente, reale o percepita”, l’ansia invece è “l’anticipazione di una minaccia futura”, non conosciuta e scarsamente definita ( APA, 2014).
Come dicevamo questi due stati emozionali possono sovrapporsi, ma tuttavia hanno delle differenze, la paura è infatti spesso associata a pensieri di pericolo imminente e a comportamenti di fuga, mentre l’ansia si manifesta spesso con tensione di tipo muscolare e una risposta di vigilanza, per preparare il soggetto al pericolo e a “comportamenti prudenti o di evitamento” (APA, 2014).
Quando dunque l’ansia e la paura diventano eccessive e persistenti, perdono il loro carattere adattivo e il soggetto vive una situazione di disagio con possibile compromissione del funzionamento nell’ambito sociale, lavorativo , influenzando la prestazione stessa o le dinamiche relazionali, sia lavorative che intime (relazioni di coppia, familiari, amicali).
Quando paura e ansia sono dirette verso un oggetto o situazione specifici, stiamo parlando di fobie.
Il comportamento che solitamente viene messo in atto di fronte allo stimolo o situazione che crea fobia è l’evitamento, oppure la sopportazione, con paura ed ansia però intensa.
Lo stimolo che crea fobia può essere per esempio un animale, o l’ambiente naturale, paura delle altezze, di un temporale, dell’acqua, oppure di sangue, iniezioni o ferite.
La fobia può essere anche di tipo situazionale, paura di salire su un ascensore, prendere l’aereo o entrare in luoghi chiusi.
Esiste inoltre l’agorafobia , anch’essa legata a situazioni specifiche, come per esempio l’utilizzo di trasporti pubblici, trovarsi in spazi aperti oppure chiusi, attendere in fila, oppure trovarsi in mezzo ad una folla e ancora essere fuori casa da soli.
La fobia sociale riguarda sempre una situazione, ma la caratteristica principale è il fatto che il soggetto si trova esposto al giudizio degli altri. Per esempio situazioni nelle quali è richiesto parlare in pubblico, quando ci si sente osservati mentre si mangia, l’incontro di persone sconosciute..
Come affrontare il problema?
Può essere utile, per l’individuo che presenta un disagio di questo tipo, rivolgersi ad uno psicoterapeuta.
Al fine di alleviare il disagio che viene vissuto, è importante comprendere qual è il ruolo dell’ansia nella personalità del soggetto, in quanto è un sintomo, che può avere molteplici cause.
Indagate e comprese queste ultime è possibile definire e proporre il trattamento opportuno.
E’ infatti importante intraprendere la “giusta strada”, insieme ad una persona che ci ascolta e sostiene, nel percorso verso il superamento del disagio e il raggiungimento del benessere.
Bibliografia
American Psychiatric Association (2014), Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali DSM-5 (Quinta edizione), Raffaello Cortina Editore, cit. p. 217
Glen O.Gabbard (2007), Psichiatria psicodinamica Quarta edizione, Raffaello Cortina Editore